Gandhi

“Quando dici qualcosa di giusto o fai qualcosa di buono, prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono infine… vinci” (Gandhi)

giovedì 30 ottobre 2014

Dopo questo guarderai la banana con tutti altri occhi… Scopri perché

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La ricerca ha dimostrato che, l’ assunzione di due banane forniscono abbastanza energia per un faticoso allenamento di 90 minuti. Nessuna meraviglia che la banana è la numero uno della frutta per gli atleti più importanti del mondo. Ma l’energia non è l’unico modo in cui una banana può aiutare a mantenere in forma. Può anche aiutare a superare o prevenire un numero considerevole di malattie e condizioni, che la rende un must da aggiungere alla nostra dieta quotidiana.

DEPRESSIONE
Secondo un recente sondaggio realizzato da MIND tra le persone che soffrono di depressione, molti hanno di stare molto meglio dopo aver mangiato una banana. Questo perché le banane contengono triptofano, un tipo di proteina che il corpo converte in serotonina, noto per farvi rilassare, migliorare il vostro umore e, in generale ti fanno sentire più felice.

UMORE
Dimenticatele, le pillole,  mangiare una banana. La vitamina B6 contiene regola i livelli di glucosio nel sangue, che può influenzare il vostro umore.

ANEMIA
Alto contenuto di ferro, la  banana può stimolare la produzione di emoglobina nel sangue e quindi aiuta nei casi di anemia.

PRESSIONE ARTERIOSA
Questo frutto tropicale unico è estremamente ad alto contenuto di potassio ma a basso contenuto di sale, rendendolo perfetto per abbattere la pressione sanguigna,  la US Food and Drug Administration ha appena permesso all’industria delle banane di fare affermazioni ufficiali per la capacità del frutto per ridurre il rischio di pressione arteriosa e ictus.


POTERE DELLA MENTE
200 studenti in una scuola Twickenham (Inghilterra) sono stati aiutati attraverso i loro esami quest’anno dal mangiare banane a colazione, break e pranzo nel tentativo di aumentare il loro potere di cervello. La ricerca ha dimostrato che il frutto ricco di potassio può aiutare l’apprendimento, rendendo gli alunni più attenti.

STIPSI
Ad alto contenuto di fibre, le banane possono aiutare a ripristinare la normale azione intestinale, aiutando a superare il problema senza ricorrere a lassativi.

BRUCIORE DI STOMACO
Le banane hanno un effetto antiacido naturale per il corpo, quindi se si soffre di bruciore di stomaco, provate a mangiare una banana per trovare subito sollievo.

PUNTURE DI ZANZARA
Prima di usare  la crema per la  puntura d’insetto, provate a strofinare la zona interessata con l’interno di una buccia di banana. Molte persone trovano incredibilmente sollievo,  gonfiore e irritazione spariscono.

POSTUMI DI UNA SBORNIA
Uno dei modi più veloci per curare una sbornia è quello di fare un frullato di banana, dolcificata con il miele. La banana calma lo stomaco e, con l’aiuto del miele, accumula i livelli di zucchero nel sangue impoverito, mentre il latte calma e reidrata il sistema.

NERVI
Le banane sono ricche di vitamine del gruppo B che aiutano a calmare il sistema nervoso ..
Stress al lavoro? Studi presso l’Istituto di Psicologia in Austria ha scoperto che lo stress al lavoro porta a rimpinzarsi di cibo come cioccolato e patatine. Guardando 5.000 pazienti ricoverati in ospedale, i ricercatori hanno trovato che i più obesi avevano una maggiore probabilità di lavorare in posti di lavoro ad alta pressione. La relazione conclude che, al fine di evitare voglie di cibo “panico indotto”, dobbiamo controllare i nostri livelli di zucchero nel sangue ed ingerire spuntini a base di alimenti ad alto contenuto di carboidrati ogni due ore per mantenere i livelli costanti.

ULCERE
La banana è utilizzata come alimento dietetico contro i disturbi intestinali a causa della sua consistenza morbida e liscia. E ‘l’unico frutto crudo che può essere consumato senza difficoltà, neutralizza l’acidità e riduce l’irritazione rivestendo l’ interno dello stomaco.

TERMOREGOLAZIONE
Molte altre culture vedono le banane come un frutto di “raffreddamento”, in grado di abbassare la temperatura fisica ed emotiva delle donne in gravidanza. In Thailandia, per esempio, le donne incinta mangiano le banane per garantire che il loro bambino nasca con una temperatura fresca.

Quindi, una banana è davvero il rimedio naturale per molti mali. Quando si confronta con una mela, che ha quattro volte le proteine, il doppio del carboidrati, tre volte il fosforo, cinque volte la vitamina A e il ferro, e due volte le altre vitamine e minerali. E ‘anche ricca di potassio ed è uno dei migliori alimenti, quindi forse è il momento di cambiare frase con:  “UNA BANANA” al giorno toglie il medico di torno!

sabato 27 settembre 2014

La bufala del colesterolo buono e cattivo. Il colesterolo è un agente curativo, prodotto dal corpo

Scopri dalle tue analisi del sangue che il livello del colesterolo è a 300. Ti viene il panico mentre ascolti le istruzioni del tuo medico riguardo la necessità di abbassare immediatamente  il livello dell’LDL, il colesterolo “cattivo”! Medicine? Esiti, perché hai sentito parlare degli effetti negativi delle statine sulla salute, ad esempio sul cuore, sul fegato, poi della perdita di memoria ….. forse dovresti evitare di mangiare le uova ed i grassi saturi,
poi forse andrà meglio….? Magari pensi di dover prendere anche degli integratori  che abbassino il colesterolo. 
La realtà è che questa convinzione deve FINIRE ! Dopo tutto, si tratta della TUA SALUTE. Al centro della questione non ci deve essere né  il tuo medico, nè l’industria alimentare nè le aziende farmaceutiche. I dati scientifici riguardo al colesterolo testimoniano una storia diversa da quella che hai probabilmente sentito dal tuo medico. Ecco ciò che è più importante sapere quando hai il livello di colesterolo alto:
“ La questione è: perché il sangue di alcune persone contiene più colesterolo rispetto al sangue di altre persone e perché i livelli di colesterolo delle prime variano più volte durante la giornata ? Perché i livelli cambiano secondo le stagioni ? Perché in inverno i livelli salgono ed in estate scendono ? Perché il livello del colesterolo sale a dismisura nei pazienti appena dopo un’operazione chirurgica ? Perché il livello di colesterolo sale quando è in atto un infezione ? Perché sale dopo un trattamento dentale ? Perché sale quando siamo sotto stress ? Perché si normalizza quando siamo rilassati e ci sentiamo bene ? 
La risposta a tutte le domande è la seguente: Il colesterolo è un agente curativo prodotto dal corpo.” (Natasha Campbell–McBride)

domenica 3 agosto 2014

Dall’autismo Si Può Guarire, Altre Decine Di Prove Documentate!

Perché i mass media ed i sistema sanitario ci nascondono queste informazioni?

Corrado Penna – www.facebook.com/corrado.penna?fref=photo
Uno dei più famosi bambini ex autistici, il figlio di Jenny McCarthy e di Jim Carrey, qui sopra con i genitori alla manifestazione “Green our vaccines” (contro presenza nei vaccini di metalli pesanti ed altri veleni)
Ci sono ancora persone che stentano a credere che l’autismo sia curabile, e che stentano a credere che mass media ed istituzioni sanitarie possano commettere un errore così macroscopico e grossolano come ripetere continuamente che l’autismo NON E’ CURABILE!
Qui di seguito una lista di video-testimonianze che provano senza ombra di dubbio che l’AUTISMO E’ CURABILE.
Per chi ha occhi per vedere, queste sono anche prove granitiche che il sistema in cui viviamo è marcio fin dalle fondamenta.
Carrey
Visto che solo in Italia ci sono circa 400.000 bambini autistici chiedo ai miei fedeli lettori di fare girare con ogni mezzo possibile le informazioni contenute in questo articolo.

mercoledì 30 luglio 2014

CURA IL CANCRO AL FEGATO CON L’OLIO DI CANNABIS

Cura il cancro al fegato con l'olio di Cannabis

Mike Culter, inglese di 63 anni residente ad Hastings, nell’East Sussex, dichiara di aver sconfitto il cancro utilizzando olio di cannabis.
Nel 2009 gli era stato diagnosticato un tumore al fegato, per cui era stato necessario, nel novembre dello stesso anno, un trapianto. Sembrava che tutto si fosse risolto, madopo poco più di 3 anni, il tumore si è ripresentato sullo stesso organo.
In seguito alla nuova diagnosi, Mike non si scoraggia e decide di intraprendere una ricerca su internet nel disperato tentativo di trovare una soluzione definitiva al suo problema. Su youtube si imbatte in un video che descrive l’olio di cannabis come possibile cura per il cancro (il video in questione lo trovate su questo link). Decide cosi di provare e di acquistare tutto il necessario per auto-produrre in loco l’olio di cannabis.

Mike Culter in una sua intervista dichiara:

Appena dopo tre giorni dall’inizio dell’assunzione dell’olio di cannabis, il dolore straziante che sentivo sparì, mentre le analisi svolte al Royal Free Hospital di Londra, nel maggio di quest’anno (2014), hanno registrato la scomparsa delle cellule tumorali individuate nell’ultima analisi.
Scoprire che sarei potuto morire è stato terribile. Tutto ciò che avevo in quei giorni era il mio portatile, così iniziai a cercare una soluzione alternativa che mi potesse aiutare, non potevo accettare l’idea che stessi morendo.
Quando ho scoperto di essere guarito sono rimasto sconvolto. Sono un normale uomo di famiglia, non un drogato. Ho avuto una malattia seria e questo rimedio mi ha aiutato.

Artemisia Annua:Questa Erba Uccide Il 98%Del Tumore In Sole 16 Ore!Ma Nessuno Ne Parla

Esiste un’erba il cui principio attivo combinato con il ferro,è in grado di uccidere il tumore in sole 16 ore!L’ Artemisia annua.Ma è boicottata dalle lobby perchè non costa nulla e la soluzione al problema cancro è molto rapida…..Le case farmaceutiche puntano a soluzioni molto più durature e dispendiose per trarre profitto dalla salute dei pazienti…

artemisia-annua
Come già sappiamo,il cancro è la malattia più letale esistente. Gli scienziati cercano costantemente di trovare una cura e, infine, porre fine al cancro. Questa erba ,l’ Artemisia annua,è una di quelle cure e può uccidere fino al 98% delle cellule tumorali in appena 16 ore.
Vale a dire, secondo le ricerche pubblicate in “Life Science”,l’  artemisinina,derivata dall’ Artemisia annua, è stata utilizzata nella medicina cinese e può uccidere il 98% di cellule del cancro del polmone in meno di 16 ore.
In realtà l’erba in questione da sola sconfigge il 28% delle cellule cancerogene,è la sua combinazione con il ferro che porta alla totale distruzione del tumore:artemisinina + ferro =guarigione…
In passato l’artemisinina è stata utilizzata come un potente rimedio antimalarico ma ora è dimostrato che questa cura è efficace anche nella lotta contro il cancro. Questo perché quando si aggiunge del ferro alle cellule tumorali infettate, attacca selettivamente le cellule “cattive”, e lascia quelle “buone” intatte.
Gli scienziati che seguono le ricerche, condotte presso l’Università della California, hanno dichiarato: “In generale i nostri risultati mostrano che l’artemisinina ferma il fattore di trascrizione ‘E2F1′ e interviene nella distruzione delle cellule tumorali del polmone, il che significa che controlla la crescita e la riproduzione delle cellule del cancro”.
Utilizzando una varietà resistente alle radiazioni delle cellule del cancro al seno (che aveva anche una elevata propensione per l’accumulo di ferro) l’artemisinina si è dimostrata avere un tasso di uccisione del cancro del 75% dopo appena 8 ore, e uno del quasi 100% dopo appena 24 ore.
Fonte http://www.healthyfoodhouse.com/amazing-herb-kills-cancer-cells-in-just-16-hours/

martedì 29 luglio 2014

Come eliminare naturalmente i metalli pesanti dal corpo

RIMEDI NATURALI


La terapia con sostanze chelanti sintetiche può presentare effetti collaterali ed è consigliabile solo nei casi di avvelenamenti acuti, in cui il rischio per la salute è così alto da non poter aspettare. In tutti gli altri casi, è preferibile un approccio più delicato, che consente di rimuovere gli eccessi dei metalli tossici nell’arco di alcune settimane o mesi, senza comportare rischi o pericoli per la salute.

I chelanti naturali offrono numerosi vantaggi rispetto a quelli sintetici, risultano perfettamente tollerabili dall’organismo, non producono effetti collaterali e non danneggiano a loro volta gli organi con entrano in contatto. L’unico limite dei chelanti naturali è rappresentato dal tempo, la loro assunzione deve infatti essere continuativa e protratta per mesi. Gli oli essenziali sono ottimi chelanti naturali, capaci di detossificare in profondità.
Cosa fare per non subire gli effetti negativi dei metalli pesanti? Evitarli come abbiamo visto è quasi impossibile, ma non tutto è squallore e desolazione. La Natura, con la sua tendenza a ristabilire il suo meraviglioso equilibrio, fornisce la cura per qualsiasi genere di affezione l’uomo possa sviluppare. Anche gli antichi guaritori sostenevano che la natura fosse in grado di aiutare l’uomo a scoprire la cura di molte malattie in modi sottili e misteriosi.

ZEOLITE: Le zeoliti, minerale di origine vulcanica, attualmente stanno suscitando tanto interesse in quanto la loro rigorosa struttura cristallina è composta da minuscoli canali diretti in tutte le direzioni che hanno una carica negativa e quindi consente l’assorbimento di numerose tossine che essendo perlopiù caricate positivamente, vengono attirate dalla zeolite e intrappolate nei canali cristallini. Poiché la zeolite non viene assorbita dall’apparato gastro-intestinale, essa viene espulsa con le feci insieme a tutte le sostanze nocive che ha incontrato nel suo percorso. Esistono più di 100 tipi diversi di zeolite, che possono essere raggruppate in quelle a struttura fibrosa, lamellare e cristallinasferica. A causa delle sue particolari proprietà, la Clinoptilolite, i cui cristalli hanno struttura lamellare, ha dimostrato negli anni di essere la più adatta per l’uso nella medicina umana e veterinaria. In Giappone le zeoliti sono state approvate come additivi alimentari fin dal 1996; 39 brevetti relativi all’applicazione delle zeoliti nell’uomo sono stati registrati in tutto il mondo dal 1986.
Questo vale anche per le sostanze tossiche che si trovano già all’interno del corpo che vengono richiamate dentro il lume intestinale, come attirate da una calamita, con il risultato di una efficace disintossicazione sistemica.

L’influenza sull’intero organismo deriva quindi dall’ equilibrio esistente fra questo e l’intestino.
A causa degli equilibri osmotici tra parete intestinale e il resto dell’organismo, più si sottraggono sostanze dall’intestino più l’organismo invia nel lume intestinale le stesse sostanze che ha accumulato a livello sistemico. La ZEOLITE, quindi, attraverso il richiamo nel lume gastro-intestinale sottrae dall’intero organismo sostanze tossiche di varia natura. Queste sostanze sono presenti spesso nell’ambiente e possono venire a contatto con l’organismo diventando cause o concause di diverse disfunzioni fisiologiche, attraverso l’alterazione degli equilibri metabolici.
Questo minerale, nel suo viaggio lungo il canale digestivo assorbe sostanze nocive come: metalli pesanti, radionuclidi, sostanze chimiche provenienti dai cibi e dalle medicine, virus, batteri, funghi e loro tossine, tossine fermentative che derivano da una alimentazione scorretta e da una flora batterica in disequilibrio ed eccessi di acidità nell’organismo.

I Pistacchi Combattono Il Diabete Meglio Di Ogni Cura,Ma Nessuno Ve Lo Dice.

E’ stato scientificamente dimostrato che i pistacchicombattono il diabete riducendolo drasticamente meglio di ogni cura,ma tutti tacciono,costano poco…
pistacchi
Pistacchi contro diabete di tipo 2: arrivano nuove conferme dall’EuropeanCongress on Obesity che si è tenuto a Sofia, in Bulgaria, dal 28 al 31 Maggio. Una ricerca presentata nel corso del convegno e promossa da American Pistachio Growers, l’associazione ch rappresenta i coltivatori di pistacchio USA, suggerisce che il consumo di pistacchi potrebbe migliorare la resistenza all’insulina e quindi proteggere contro il diabete di tipo 2. Lo studio è stato condotto dalla Dott.ssa Mònica Bulló , Human Nutrition Unit, Faculty of Medicine and Health Sciences, Pere Virgili Institute for Investigating Health, Rovira i Virgili University, Reus, Spain, e dai suoi colleghi.
“Questa ricerca costituisce un’ulteriore e utile indicazione di come i pistacchi possano inserirsi vantaggiosamente nell’alimentazione quotidiana.” – afferma il professor Giorgio Donegani, presidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare – “Non soltanto per i conosciuti effetti antiossidanti e protettivi verso le malattie cardiocircolatorie, ma anche per la prevenzione di una patologia in preoccupante crescita come il diabete, spesso associata a uno stile di vita poco sano, sia per quanto riguarda l’alimentazione sia per ciò che concerne la scarsa attività fisica.“
Il consumo di frutta secca a guscio avrebbe così un effetto benefico su patologie come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. La frutta secca a guscio è infatti ricca di acidi grassi insaturi che sono stati associati a un minor rischio di malattie croniche, come i disturbi cardiovascolari. Inoltre, contiene altri composti bioattivi con proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti che sono benefici per la salute. Alcune evidenze ad oggi suggeriscono che il consumo di pistacchi può migliorare il metabolismo del glucosio, ma non ci sono studi che al momento valutino l’effetto della frutta secca a guscio sulla progressione del prediabete, uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di diabete vero e proprio. In questo studio, i ricercatori avevano lo scopo di valutare l’effetto del consumo frequente di pistacchi sul metabolismo del glucosio e la resistenza all’insulina nei soggetti pre-diabetici. Afferma la dott.ssa Bullò : “La nostra ricerca suggerisce che il consumo regolare di pistacchi ha un effetto importante nel ridurre l’insulina e il glucosio, e potrebbe anche aiutare a contrastare alcune conseguenze metaboliche negative del pre-diabete“. Lo studio 54 persone sono state destinate a seguire per 4 mesi una dieta di controllo (CD) o una dieta ricca di pistacchi (PD, con 57g di pistacchi al giorno). Lo studio ha previsto 4 mesi di intervento per ciascuna dieta, con un periodo di riposo di due settimane: i partecipanti sono stati sottoposti a una delle due diete CD o PD per quattro mesi, con una pausa di due settimane, per poi sperimentare l’altra nei 4 mesi successivi. Le diete sono state adeguate per calorie e non differivano nella quantità di acidi grassi saturi e colesterolo. All’inizio e mensilmente, sono stati valutati parametri come le misure corporee, la pressione arteriosa, le abitudini alimentari e l’attività fisica. I campioni di sangue sono stati raccolti prima, all’inizio e alla fine di ogni periodo di intervento. I ricercatori hanno scoperto che non si sono verificate variazioni statisticamente significative nel BMI (indice di massa corporea) tra i periodi di osservazione. Il livello di glucosio a digiuno, l’insulina e i marcatori di insulino resistenza sono diminuiti significativamente dopo la dieta con pistacchio rispetto alla dieta di controllo. Rispetto ai partecipanti al gruppo CD , quelli del gruppo PD hanno mostrato una non statisticamente significativa diminuzione dei valori dell’emoglobina glicosilata (HbA1c), e una più alta ma non significativa riduzione nei livelli di colesterolo cattivo LDL , che è diventata però significativa quando alcuni partecipanti sono stati esclusi dalle analisi (5 partecipanti hanno abbandonato lo studio per motivi personali). Altri marker di rischio metabolico come fibrinogeno, GLP – 1, LDL ossidato e fattore piastrinico hanno mostrato tutti una riduzione statisticamente significativa dopo la dieta con pistacchio rispetto alla dieta controllo. Gli autori concludono: “Il consumo regolare di pistacchi potrebbe diminuire la resistenza all’insulina suggerendo un potenziale ruolo protettivo del pistacchio contro lo sviluppo del diabete di tipo 2 .”

Fonte : http://www.affaritaliani.it/medicina/pistacchi-aiutano-combattere-diabete060614_pg_2.html

domenica 11 maggio 2014

5 spezie e 5 erbe aromatiche anticancro

E' buona abitudine utilizzare spesso erbe e spezie in cucina, per insaporire i nostri piatti in modo naturale e per approfittare delle loro proprietà benefiche. 
Erbe e spezie fin dall'antichità sono note non soltanto come alimenti, ma soprattutto per via delle loro proprietà curative. Erano la prima medicina quando i farmaci a cui oggi siamo abituati non esistevano. Ora il mondo medico-scientifico ne sta riscoprendo le caratteristiche e ad alcune erbe e spezie sono state attribuite proprietà anticancro,attraverso studi specifici. Scopriamo insieme le più important erbe e spezie che prevengono o aiutano a combattere i tumori.

Spezie anticancro


martedì 6 maggio 2014

Curcuma: l’Oro dell’India dalle straordinarie proprietà


La curcuma fu definita dalla medicina ayurvedica la regina delle spezie: aiuta a ripulire il fegato, rafforza il sistema immunitario, purifica il sangue, promuove una buona digestione e viene usata per trattare una grande varietà di disturbi come antiossidante, antinfiammatorio e antitumorale. Studi in vitro e su animali hanno dimostrato che la curcumina ha una vasta gamma di potenziali effetti terapeutici e di prevenzione contro l’Alzheimer e Parkinson.

Tra le molte spezie presenti oggi sulle tavole, certamente la curcuma è una delle meno conosciute sebbene sia l’ingrediente principale del curry conferendogli il colore giallastro. Si tratta di una spezia utilizzata soprattutto dalle popolazioni orientali, indiane in particolare. Il suo impiego risale  a circa sei millenni fa, ad opera di monaci buddisti che  la impiegavano come spezia, ma anche come colorantecosmetico o rimedio medico naturale, cosicché la medicina ayurvedica la contempla tra le piante curative, dati i benefici che apporta.

mercoledì 26 marzo 2014

80 anni, 2 tumori e 2 settimane di vita: “Sono guarito grazie alla cannabis”

Stan e Barb RutnerQuella di Stan Rutner è una storia che sta facendo il giro del mondo. Naturalmente non se parla in Italia, dove, anche se i più importanti giornali nazionali cominciano a parlare di cannabis come medicina, certe notizie non trovano spazio nei canali ufficiali d’informazione.
Stan e sua moglie Barb avevano già avuto a che fare con i cancro in passato. Lei era riuscita a sconfiggere un cancro al seno mentre lui era riuscito a guarire da un linfoma non Hodgkin. Ma quando la malattia è tornata a bussare alle porte della loro esistenza, Stan era più vecchio e aveva creduto che fosse la fine. A quasi 80 anni gli è infatti stato diagnosticato un cancro al polmone che ha formato metastasi anche nel cervello.
I trattamenti radioterapici e chemioterapici che l’avevano salvato quando era più giovane sono troppo pesanti per il suo fisico. Riusciva a malapena a scrivere, aveva perso completamente la memoria a breve termine, perdeva peso, soffriva di atrofia muscolare, insonnia e mancanza di energia. Dopo un’altra sessione di cure senza successo, peggiora per una polmonite causata dall’infiammazione dovuta alle radiazioni e viene ricoverato in ospedale con un respiratore 24 ore su 24.
I medici consigliano a Stan il ricovero in un ospizio anticipandogli una prognosi nefasta: secondo loro aveva due settimane di vita.
Pillole estratto cannabis
La risposta di chi non si arrende arriva dalla figlia di Stan e da suo marito, che da qualche tempo si sta informando sulle possibilità terapeutiche della cannabis. La fortuna della famiglia Rutners è quella di vivere in California, il primo Stato americano in cui è stata legalizzata la cannabis per scopi medici. E così la medicina di Stan diventa l’estratto di cannabis, simile a quello che Rick Simpson sponsorizza da anni sostenendo che cura il cancro, sotto forma di pastiglie ed estratto liquido.
“Ha iniziato a sentirsi più energico e pieno di speranza – ha raccontato la moglie a Culture – iniziando a poter camminare di nuovo, prima con un deambulatore e successivamente da solo, senza nessun aiuto: si stava riprendendo rapidamente”.
Cervello Stan no cancroNel gennaio del 2013, nei risultati della risonanza magnetica di Stan si può leggere : “Nessuna evidenza di recidiva della malattia“. Il cancro era totalmente sparito sia dal polmone, sia dal cervello e Stan, che oggi è tornato ad avere una vita normale e fa quotidianamente esercizio fisico, usa ancora le capsule di cannabis, con un contenuto minore, per mantenersi. “Per i medici  - chiarisce la moglie – è un miracolato, ma noi crederemo per sempre che sia stata la cannabis a cambiare le cose”.
Evidenze scientifiche supportano il fatto che sia THC (psicoattivo), sia il CBD (non psicoattivo), principi attivi della cannabis, possono causare la morte delle cellule tumorali per apoptosi. E secondo un recente studio dei ricercatori dell’Università degli Studi di Milano, il CBD potrebbe offrire un trattamento efficace senza effetti collaterali per il cancro al cervello: “Il CBD è un fitocannabinoide non psicoattivo che risulta privo di effetti collaterali. I nostri risultati supportano il suo utilizzo come un farmaco anti-cancro efficace nella gestione dei glomi”, scrivono gli autori. Intanto in America è partito il primo studio scientifico della GW Pharmaceuticals su pazienti umani volto ad indagare gli effetti anticancro di THC e CBD in una forma di cancro al cervello, mentre la stessa società in passato ha annunciato che è stata emessa una concessione preliminare dall’Ufficio brevetti degli Stati Uniti per una domanda di brevetto che prevede l’uso di THC e CBD proprio per il trattamento del glioma.

Redazione Cannabisterapeutica.info

martedì 25 marzo 2014

Un Farmaco non Brevettabile uccide i Tumori ma nessuno ne parla

Alcuni studiosi dell’Università di Alberta, a Edmonton, in Canada hanno scoperto che un noto farmaco sarebbe già capace di uccidere le cellule del cancro al polmone, mammella e cervello, lasciando intatte quelle sane.
Si tratta del Dicloroacetato, attualmente utilizzato per trattare i disordini metabolici. E’ un farmaco senza (o quasi) effetti collaterali e/o a lungo termine, non brevettabile, oggi ampiamente disponibile e molto economico rispetto ai costosifarmaci antitumorali prodotti da grandi aziende farmaceutiche.
Gli scienziati canadesi hanno testato il dicloroacetato (DCA) sulle cellule dell’uomo, dove ha dimostrato ottimi risultati, e su topi con tumori molti gravi che si sono ridotti non appena hannno iniziato ad alimentarsi con acqua integrata con DCA.
Ma perchè le case farmaceutiche più importanti non sono coinvolte? E perchè i media non ne parlano?

Come funziona

Nelle cellule sono presenti i Mitocondri, degli organi con una struttura simile a quella dei batteri e con un proprio DNA mitocondriale, la loro funzione principale è quella di produrre energia. I mitocondri sarebbero capaci di contrastare il cancro ma hanno bisogno di una spinta. Il Dicloroacetato sarebbe capace di innescare i mitocondri affinchè combattano le cellule tumorali.

In sostanza i Mitocondri possono innescare un processo, denominato Apoptosi, che consiste nell’autodistruzione di una cellula. Nei tumori tale meccanisco non funziona, a questo gli permette di crescere a dismisura. Il DCA sarebbe in grado di riattivare i mitocondri così da permettergli di distruggere le cellule cancerogene.
Gli altri scienziati si sono sono invece sempre concentrati sulla glicolisi per ottenere lo stesso risultato, ma tale processo è di gran lunga meno efficace e più dispensioso.
Non è ipotizzare un interessamento delle case farmaceutiche a quanto detto sopra in quanto il DCA è un farmaco molto comune, poco costoso e non brevettabile, che viene utilizzato già dal 1970. Un eventuale conferma di quanto scoperto dagli scenziati canadesi non porterebbe alcun profitto.
Dal momento che le case farmaceutiche non se ne interesseranno, altri laboratori indipendenti dovrebbero iniziare a produrre questo farmaco e fare ulteriori ricerche per confermare le conclusioni di cui sopra e produrre i farmaci.

Un farmaco non brevettabile uccide i Tumori ma nessuno ne parla


che a sua volta ha usato

sabato 22 marzo 2014

La cura proibita di Simpson, l’olio di cannabis che uccide le cellule cancerose


Di Giulia Rondoni - pubblicato su Dolce Vita n°40

“Voglio che la gente impari a curarsi da sola”: è questa l’idea portata avanti da Rick Simpson, abitante di una piccola cittadina vicino a Nova Scotia, in Canada. L’interessante storia di quest’uomo comincia nel 1975 quando in un programma alla radio scopre che il Thc ha un forte potenziale nell’uccidere le cellule cancerogene. La cosa interessa particolarmente Rick, il quale un paio di anni prima aveva perso il fratello venticinquenne proprio per un cancro incurabile. In seguito, non sentendo più notizie a riguardo, accantona l’idea pensando si trattasse solamente di una trovata che non aveva risvolti concreti nella realtà. Qualche anno dopo (nel 2002) Simpson è vittima di un incidente sul lavoro che gli provoca problemi e dolori alla testa che comincia a curare con medicinali i quali, non solo non alleviano la sofferenza, ma hanno anche innumerevoli effetti collaterali.
Ricordandosi della trasmissione sentita alla radio, fa qualche ricerca e decide di comprare un po’ di marijuana e, anche solo fumandola, si rende conto che i benefici sono maggiori rispetto a quelli delle medicine. Simpson decide di abbandonare i farmaci e curarsi soltanto con la cannabis. Per evitare i problemi che il fumare può causare alle vie respiratorie, decide di estrarre l’olio dai fiori e di assumerlo oralmente.
Qualche mese dopo, guariti i dolori alla testa, gli vengono diagnosticati tre melanomi cancerosi in tre diverse parti del corpo. Il primo, vicino all’occhio, gli viene rimosso chirurgicamente. Dopo una settimana, preso l’appuntamento per rimuovere gli altri, quello vicino all’occhio torna più grande di prima. È allora che Rick sperimenta su se stesso l’olio applicandolo direttamente sulla pelle tramite cerotti. Poco dopo i tumori erano spariti e, eseguiti gli esami di accertamento, si è avuta la conferma che Rick fosse fuori pericolo.


3254922_origSimpson comincia la sua crociata per coinvolgere le aziende farmaceutiche e le autorità ma le poche risposte che riceve sono sfuggevoli. Inoltre, la Royal Canadian Legion chiude il centro di ricerca e la produzione dell’olio di canapa perché secondo le autorità Simpson stava sfruttando gli edifici, il nome, la legione come piattaforma per promuovere l’utilizzo dell’olio di canapa e quindi la droga.
La cannabis è una pianta e come tale non riceve permessi dalle comunità farmaceutiche e per quest’ultime niente permessi significa niente profitti. Gli oli prodotti dalla canapa sono le sostanze più medicamentose esistenti in natura e, fino a circa 90 anni fa, all’inizio del Novecento anche le case farmaceutiche producevano medicine con questa pianta. Ora tutto è cambiato, la cannabis rientra nella categoria delle droghe e gli innumerevoli utilizzi della canapa sono stati dimenticati.
I fiori della cannabis, quando vengono raccolti sono coperti di resina, se processati nel modo giusto, questa resina viene a creare la sostanza medicamentosa dell’olio di canapa. Ciò che sostiene e per cui si batte Simpson è che l’olio, se fosse prodotto in ambienti controllati usando materiale di prima qualità sarebbe sicuramente migliore. I modi d’uso sono la vaporizzazione, l’ingestione (indicata per malattie interne) e l’applicazione topica attraverso cerotti. Le applicazioni invece sono diverse: è indicato per qualsiasi condizione coinvolgente cellule mutanti, emicrania, melanomi della pelle, diabete, infezioni, dolori cronici, tumori interni e per regolare il peso corporeo. Un altro punto sul quale insiste il coraggioso Rick è il potenziale preventivo dell’utilizzo di olio di canapa, il quale, derivando da una pianta non risulta dannoso se assunto nelle giuste quantità e con i dovuti controlli sulla produzione.
rick_htpage_1image_onlyLe accuse di speculazione mosse a Rick Simpson (spesso dalle case farmaceutiche stesse) si dimostrano del tutto infondate, anzi, egli ci tiene a sottolineare che fornisce olio gratis dal 2003. Fino ad ora questo pioniere dell’olio di canapa è riuscito a far conoscere questa medicina solo tramite internet, alcune riviste e radio mettendo a disposizione video e spiegazioni di come l’olio viene prodotto. Le testimonianze delle persone curate dall’olio sono diverse ma non abbastanza interessanti per le case farmaceutiche. La questione che sorge spontanea a questo proposito è il vero motivo del disinteresse delle autorità. É possibile che esista una cura per il cancro e altre fastidiose malattie e che venga completamente ignorata? Rick Simpson risponde affermando che l’80% del guadagno delle case farmaceutiche deriva dai medicinali venduti per la cura del cancro e di conseguenza l’olio farebbe perdere questo prezioso introito ai colossi della farmacia. Inoltre egli afferma di essersi accorto sempre più dell’egoismo e del menefreghismo della gente incappando spesso in pazienti che nonostante si siano curati con l’olio non hanno interesse nel diffondere la cosa.

A sostegno del progetto, però c’è la fondazione Phoenix Tears con sede in Colorado. Questa fondazione ha riunito i migliori leader del settore con decenni di esperienza nella ricerca sui cannabinoidi creando il primo ambiente standardizzato di trattamento ed estrazione. Phoenix Tears ha individuato la necessità di istituire un protocollo garantendo il massimo in termini di sicurezza nella cura dei pazienti. Inoltre, a collaborare con la fondazione troviamo l’organizzazione no-profit Patient out of time che racchiude medici e pazienti con l’obiettivo di promuovere all’opinione pubblica e alle istituzioni, l’uso della cannabis nei trattamenti medici. Oltre a fornire articoli e documentazione gratuita sul sito internet, si impegnano per fare in modo che ci siano sempre più organizzazioni che supportino l’accesso dei pazienti alla cannabis. Mettono inoltre a disposizione testimonianze di esperti per le udienze legislative e avvocati specializzati in casi relativi alla cannabis.
La fondazione Phoenix Tears ha acquistato 5 acri di terra da utilizzare per la coltivazione nella propria sede, inoltre c’è il progetto della creazione di un centro di guarigione proprio in quest’area. Il materiale a proposito dell’esperienza di Rick Simpson e della fondazione Phoenix Tears è molto e anche le testimonianze di pazienti che si sono curati con l’olio di canapa. Rick Simpson invita gli interessati ad informarsi e a diffondere il più possibile questo medicinale nella speranza che un giorno le ricerche diventino sempre di più e che si ritorni a sfruttare una delle più antiche risorse esistenti.


Autrice: Giulia Rondoni
Pubblicato su Dolce Vita n°40 

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