Gandhi

“Quando dici qualcosa di giusto o fai qualcosa di buono, prima ti ignorano, poi ti deridono, poi ti combattono infine… vinci” (Gandhi)

giovedì 31 gennaio 2013

La storia del boicottaggio della Pianta di Canapa



E farò germogliare per loro una pianta di grande fama, e non saranno più consumati dalla fame nel paese. 
Ezechiele 34/29

di D. Yurcheey
Traduzione di Anticorpi.info

L'erba non è dannosa per il corpo né la mente. Non fa finire nessuno in qualche programma di riabilitazione.Non comporta alcuna minaccia per la gente comune, mentre rappresenta un gran rischio per le compagnie petrolifere, le industrie dell'alcol, del tabacco ed un mucchio di aziende chimiche. Grandi imprese con un sacco di dollari ed influenza politica hanno nascosto la verità al popolo: l'erba è illegale soltanto perché i miliardari vogliono restare tali.


domenica 20 gennaio 2013

I buchi neri crescono più velocemente del previsto


Secondo gli astronomi della Swinburne University of Technology (Melbourne, Australia) i buchi neri supermassicci crescono molto più velocemente di quanto ci si aspettasse. Per anni, gli scienziati avevano creduto che i buchi neri supermassicci, che si trovano al centro delle galassie, avessero accresciuto la propria massa di pari passo con la crescita della galassia ospite.
Tuttavia, nuove osservazioni hanno rivelato un comportamento radicalmente diverso. “I buchi neri sono cresciuti molto più velocemente di quanto pensassimo”, ha detto il professor Alister Graham dal centro di Swinburne di Astrofisica e Supercalcolo. All’interno delle galassie, vi è una sorta di competizione per il gas disponibile, sia per la formazione di nuove stelle sia per alimentare il buco nero centrale. Per più di un decennio i principali modelli e le teorie avevano assegnato una frazione fissa del gas per ogni processo, in modo da mantenere il rapporto di massa tra il buco nero e la galassia. Questa nuova ricerca, di prossima pubblicazione nella rivista The Astrophysical Journal, rivela che tale approccio deve essere cambiato. Risulta infatti dal nuovo studio che ogni aumento di dieci volte della massa stellare di una galassia è associato ad un aumento di 100 volte della massa del buco nero e questo ha notevoli implicazioni sulla comprensione dello sviluppo delle galassie e della coevoluzione con i buchi neri centrali. Si è anche scoperto un diverso rapporto tra la dimensione delle galassie e il numero di ammassi compatti di giovani stelle: nelle galassie più piccole è maggiore la frazione di stelle che si trova negli ammassi compatti. Rappresentazione artistica di un buco nero.Crediti: Swinburne University of Technology Rappresentazione artistica di un buco nero. Crediti: Swinburne University of Technology Gli astronomi australiani hanno anche fornito un contributo alla comprensione degli sfuggenti buchi neri di massa intermedia, cioè di massa compresa tra quella di una stella e quella di un milione di stelle. Il loro lavoro prevede che questi buchi neri debbano essere abbastanza numerosi all’interno delle galassie, ma sono difficili da osservare. Si ritiene però che la nuova generazione di telescopi estremamente grandi, come l’europeo E-ELT (European Extremely Large Telescope, del diametro di 40 metri) possa rilevarli facilmente. La ricerca è stata effettuata con i più potenti telescopi oggi disponibili: il telescopio spaziale Hubble, il telescopio Very Large europeo in Cile e il telescopio Keck alle Hawaii, al fine di disporre di un campione di galassie sufficientemente ampio e significativo. Per saperne di più: Black holes growing faster than expected
http://blog.planetariounionesarda.it/

Trovate le cellule del “sesto senso” che percepiscono i campi magnetici

Sono state isolate le cellule del “sesto senso”, che percepiscono i campi magnetici e che sono alla base della bussola naturale di alcune specie, come i piccioni viaggiatori. Il gruppo coordinato da Stephan Eder,dell’Università Ludwig-Maximilians di Monaco, la cui ricerca è stata pubblicata sulla rivista dell’Accademia delle Scienze degli Stati Uniti, Pnas,
è riuscito a isolare delle cellule magnetiche nella cavità nasale di una trota.
Ricchissime di ferro, le cellule sono cento volte più sensibili ai campi magnetici di quanto si credesse e le loro caratteristiche potrebbero essere la base di un sistema sensoriale magnetico. Da tempo è nota l’esistenza di un “sesto senso magnetico”, mal’identità delle cellule specializzate in questa missione non era mai stata svelata.
Le cellule isolate nella trota contengono depositi ricchi di ferro e del materiale magnetico chiamato magnetite. “Negli ultimi 50 anni, gli esperimenti comportamentali hanno prodotto molte prove dell’esistenza di unsenso magnetico in una grande varietà di animali”, spiega Eder.”Tuttavia – aggiunge – la fisiologia sensoriale sottostante rimane poco  chiara a causa dell’elusività delle strutture magneto-sensoriali”.
Osservando una sospensione di tessuto nasale del pesce con un microscopio ottico, gli studiosi sono riusciti a identificare queste speciali cellule dal loro movimento di rotazione, inpresenza di una lenta rotazione del campo magnetico esterno.Ogni cellula è dotata di particelle magnetiche ricche di ferro eancorate alla membrana cellulare. “In sostanza, un campomagnetico rotante – prosegue Eder – viene impiegato per identificare visivamente le cellule che contengono materiale magnetico inbase al loro comportamento rispetto alla rotazione”. I risultatisuggeriscono che le cellule sono in grado di rilevare il Nordmagnetico, così come piccole variazioni del campo magnetico esterno. Fattori che possono costituire la base di un vero eproprio sistema sensoriale magnetico.
fonte
Link

Quasar che sfidano le leggi della fisica


I quasar sono corpi celesti che emettono una quantità di energia superiore a quella di una decina di galassie medie e che riescono a diffondere la stessa quantità di radiazioni su tutto lo spettro elettromagnetico. Sono considerati oggetti molto piccoli capaci di cambiare rapidamente la propria luminosità.
La loro potenza è tale che potrebbero incenerire la Terra da anni luce di distanza. Un quasar è capace di emettere in un solo secondo la quantità di energia emessa dal Sole in centomila anni. In questi giorni è stata pubblicata la scoperta di una gigantesca struttura, la più grande mai vista fino a ora, che raggruppa 73 quasar su un fronte di dimensioni massime pari a 4 miliardi di anni luce. Una scoperta che di suo già sarebbe incredibile, non fosse che per le leggi cosmologiche che conosciamo esiste un principio che, sviluppato nei calcoli, evidenzierebbe che un oggetto non potrebbe superare gli 1.2 miliardi di anni luce. Il concetto che l'universo, se osservato su scale più grandi, debba apparire grossomodo uniforme rischia quindi di essere compromesso e risultare errato; l'ammasso di quasar sembra suggerirci di continuare a cercare e a scoprire le verità celate del cosmo: anche perché vedere un oggetto tanto distante significa poter scoprire gli albori dell'universo stesso compiendo una sorta diviaggio indietro nel tempo.

http://www.free-italia.net/2013/01/quasar-che-sfidano-le-leggi-della-fisica.html

sabato 5 gennaio 2013

il DNA è una antenna elettromagnetica che tiene in comunicazione tutti gli esseri viventi

5 gen 2012 - I sistemi viventi dispongono di un eccellente sistema di comunicazione, per cui il funzionamento del DNA non può essere considerato soltanto come un deposito di informazione genetica. Dobbiamo considerare il sistema dinamico DNA/RNA come espressione della Energia Informazione (EI) catalitica, secondo Manzelli, in grado di trasmettere e ricevere segnali quantici biofisici verso e dalle proteine nelle cellule viventi, così che il DNA può essere pensato come una “antenna” che trasmette informazione non-locale mediante segnali quantistici dei geni. Di fatto il DNA e' un sistema biologico ricetrasmittente, che si auto-informa ed informa ad ogni istante l'organismo intero di ogni essere Vivente e quindi tutte le sostanze, batteri, parassiti interni, ma non solo, esso inter-comunica anche con l'ambiente esterno e con le informazioni dell'Universo.

http://www.sisbq.org/uploads/5/6/8/7/5687930/dna_t2dm.pdf